Come Riconoscere Api, Bombi, Vespe E Calabroni?

    Come fare per riconoscere api, bombi, vespe e calabroni? Quante volte ti sarà capitato di vedere questi insetti e non saper distinguerli esattamente l’uno dall’altra? Qui la guida definitiva per saper riconoscere esattamente questi piccoli insetti e le loro preziose attività, senza più confonderli!
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    PROTEGGIAMO LE API

    1. L’ Ape

    L’ape da miele è sicuramente uno degli insetti più famosi, ma spesso viene ancora confusa con altri suoi “cugini”. Come fare per imparare a distinguerla senza errore? L’ape possiede un corpo diviso in tre sezioni: un capo con due antenne, un torace con sei zampe e due coppie di ali e un addome formato da sette segmenti. Ma questa è una morfologia che si ritrova anche in altri insetti. Quello che può consentire a chiunque di distinguere facilmente un’ape è la sua forma un po’ tozza, il torace ricoperto dalla tipica peluria e di colore giallo e nero. Non possiede quindi i colori brillanti delle vespe né l’invidiabile “pellicciotta” dei bombi. È anche di dimensioni più piccole rispetto a vespe, bombi e calabroni e le femmine possiedono un pungiglione uncinato, che può diventare letale per la stessa.

    L'alveare

    A un occhio esperto l’ape risulta inconfondibile, ma quello che davvero fa differenzia è l’alveare, la sua organizzazione e il suo ciclo vitale. L’ape da miele costruisce un nido fatto di favi di cera che non solo accolgono la nuova covata, ma permette anche l’immagazzinamento delle scorte per consentire all’alveare di superare indenne l’inverno. L’alveare non è quindi abbandonato con l’arrivo della brutta stagione, ma viene anzi preparato al meglio in vista della ripresa primaverile. La regina, unica ape fertile e feconda in grado di deporre uova, è protetta e accudita dalle altre api e può vivere fino a 5 anni! Le altre api femmine sterili, le operaie, si suddividono in base ai compiti da svolgere e possono vivere dai 30 ai 180 giorni a seconda della stagione. I maschi, chiamati fuchi, vengono allevati in primavera e in estate iniziano a decrescere, fino a essere scacciati in autunno per evitare un eccessivo consumo delle scorte invernali dell’alveare.

    2. La vespa: caratteristiche e ruolo

    Le vespe sono di colore giallo e nero, presentano un addome peduncolato e più affusolato. Sono insetti sociali, composti da femmine sterili, operaie, e una o più femmine fertili, chiamate regine. Come per le api, anche nel mondo delle vespe il maschio si presenta nel periodo riproduttivo. I nidi delle vespe sono molto particolari, sembrano fatti di cartone e vengono realizzati utilizzando legno e saliva. Le vespe sono solite fare il loro nido nei pressi di rami o cavità, sottoterra, ma molto spesso anche a ridosso di sottotetti, verande e altre posizioni vicine alla vita dell’uomo.

    Come si nutrono le vespe?

    Le vespe vanno alla ricerca di nettare dei fiori, ma a differenza delle api, si nutrono anche di piccoli insetti. La più temuta dall’uomo è la femmina, poiché dotata di pungiglione o aculeo velenoso che viene utilizzato solo in caso di difesa. La puntura di una vespa è piuttosto dolorosa e, soprattutto può portare a reazioni allergiche. In caso di puntare è meglio controllare la presenza di strani gonfiori e reazioni. Le vespe sono fondamentali nell’attività d’impollinazione di fiori e piante, ma si occupano anche di contenere il numero di parassiti e insetti infestanti di cui si cibano. Spesso vengono ricordate solo per le ripetute punture sull’uomo poiché, a differenza delle api, possono pungere più volte senza perdere il pungiglione e, quindi, senza morire dopo il primo attacco. Le vespe, come la maggior parte degli insetti, pungono per difesa perciò il consiglio, se ti trovi nei pressi di un nido, è di non agitarti, non scacciarle con le mani, ma semplicemente allontanarti.

    3. Il Bombo: caratteristiche e comportamento

    L’insetto più paffuto e simpatico? Il bombo, ovviamente! Ma vediamo le caratteristiche e il comportamento. Il bombo è più grande rispetto all’ape, presenta una caratteristica peluria distribuita su tutto il corpo, con strisce di peli gialli e neri, ma anche completamenti neri. Anche i bombi hanno il pungiglione, ma sono molto meno aggressivi di altri insetti e protrebbero pungere solo per difesa. A differenza delle api, il pungiglione dei bombi non presenta tratti uncinati e questo consente all’insetto di pungere più volte senza rimetterci la vita. Si nutrono di nettare e polline dei fiori e, come le api, fanno scorta di polline per poi depositarlo nell’alveare per la nutrizione della covata.

    La vita del bombo

    Il ciclo vitale del bombo è piuttosto diverso rispetto a quello delle api. Nel periodo invernale, infatti, sopravvivono solo le femmine feconde, che cercano un riparo sicuro in attesa dell’arrivo della bella stagione. In primavera, le “regine” si occupano della fondazione di una nuova colonia. Deponendo le prime uova, danno vita alle operaie che le assisteranno nella costruzione delle celle del nido e provvederanno alla raccolta di nettare e polline. A metà estate nasceranno le prime femmine capaci di riprodursi. Saranno loro a deporre le uova non fecondate da cui nasceranno i maschi, destinati all’accoppiamento per permettere la prosecuzione del ciclo vitale di questi insetti. Il nido, spesso costruito in cavità, non serve quindi per la conservazione delle scorte, ma spesso viene abbandonato al termine della bella stagione. Anche le colonia è molto meno numerosa rispetto a quella delle api da miele, arrivando a contare un massimo di 300 esemplari.

    4. Il calabrone: caratteristiche e differenze

    Il calabrone o anche Vespa crabro è un imenottero che fa parte della famiglia Vespidae. Nell’aspetto si presenta con due lunghe antenne, con un addome troncato nella parte anteriore, come se fosse diviso. Lo puoi distinguere facilmente dal colore giallo-arancio con qualche macchia rossastra e dalle maggiori dimensioni rispetto ad api e vespe. Nella dieta del calabrone rientrano anche le api, oltre a nutrirsi di frutta matura e altri insetti. Attenzione a distinguere il calabrone comune (Vespa crabro) dal calabrone (Vespa mandarina) e dal calabrone asiatico (vespa velutina). Quest’ultima, un vero incubo per gli apicoltori e per le loro api. QUI ti spieghiamo perché è così pericolosa.

    Dieta e abitudini del calabrone

    I calabroni non hanno l’abitudine di fare scorte di cibo, come le api, per questo si nutrono di api e delle volte rubano anche del miele. La puntura di calabrone è molto pericolosa e dal dolore persistente e, come la puntura di tutti gli imenotteri, può generare uno shock anafilattico nei soggetti allergici al veleno. Anche il calabrone ha un ciclo vitale annuale. In primavera la regina feconda sopravvissuta all’inverno si riattiva per fondare una nuova colonia. Dopo aver costruito le prime cellette, depone le uova e le accudisce fino alla nascita di nuovi calabroni. Sul finire dell’estate, nascono femmine fertili e, successivamente, esemplari maschili, pronti per accoppiarsi e consentire così a nuove regine feconde di trovare riparo per l’inverno in attesa della primavera.

    Adotta un alveare 3Bee e proteggi le api

    Ora non puoi più fare confusione e sai riconoscere api, bombi, vespe e calabroni. Non solo sai riconoscerli, ma sai quanto sono importanti per l’intero ecosistema. Cosa possiamo fare per salvare le api? Adottare un alveare 3Bee! Adottando un alveare non solo proteggi le api, ma supporti gli apicoltori che ogni giorno si prendono cura delle proprie api. Potrai monitorare lo stato di salute delle api direttamente dal tuo smartphone e gustare un miele 100% artigianale e genuino a fine stagione.

    Di Elena Fraccaro10 settembre 2021
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