Le Caste Delle Api: L’ape Operaia

    Negli articoli precedenti abbiamo visto più da vicino l’ape regina e i fuchi, ma mancano ancora tanti tipi di api. Bottinatrici, esploratrici, nutrici, spazzine… In che cosa si distinguono le une dalle altre? In realtà fanno tutte parte della macrocategoria delle api operaie! Scopri di più.
    Le Caste Delle Api: L’ape Operaia

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    L’ape operaia

    Le api operaie rappresentano la maggior parte della popolazione dell’alveare e svolgono tutti quei lavori necessari per la sopravvivenza della colonia. Sono tutte api femmine, ma a differenza della regina non sono feconde. Lo sviluppo del loro apparato riproduttore, infatti, è inibito dai particolari feromoni che producono la regina e la covata stessa. La durata media della vita di un’operaia è variabile in base alla stagione in cui nasce. Un’operaia invernale può vivere fino a 6 mesi, mentre quelle nate nei periodi più frenetici dell’anno vivono al massimo 30-40 giorni.

    Ciclo di sviluppo

    Il ciclo di sviluppo dell’operaia ha una durata intermedia fra quello della regina e dei fuchi. Dura 21 giorni, di cui i primi 3 li trascorre sottoforma di uovo, per poi diventare larva al 4° giorno e al 9° pupa, la quale si sviluppa all’interno della cella opercolata. Parlando dell’ape regina, abbiamo visto che essa viene nutrita per tutta la sua vita con la pappa reale. È questo l’elemento che permette il suo diverso sviluppo. Per i primi giorni di vita come larva, infatti, tutte vengono nutrite con pappa reale. Successivamente, quelle destinate a diventare operaie verranno alimentate con miele e polline, mentre quelle che saranno regine continueranno a ricevere il “regale nutrimento”. L'ape operaia vive mediamente 40-45 giorni durante il periodo estivo di raccolta nettare e fino a 6 mesi durante il periodo freddo.

    Ape pulitrice, ape nutrice, ape ceraiola: i compiti

    L’ape operaia non nasce con un compito ben preciso da svolgere per tutta la sua esistenza. In base alla sua età e alle esigenze dell’alveare può ricoprire diversi incarichi. Ape pulitrice: appena nata si occupa per i primi 3 giorni di pulire i favi e l’alveare. Suo compito sarà anche preparare le celle per la nuova covata, rivestendole di propoli. Ape nutrice: cura la nutrizione delle larve. In un primo momento provvede solo a quelle che possono essere alimentate con miele e polline, in quanto le ghiandole che producono la pappa reale non sono ancora sviluppate. Solo quando queste saranno operative l’ape potrà nutrire le larve più giovani e quelle deposte nelle celle reali. Ape ceraiola: una volta in funzione le ghiandole che le permettono di produrre la cera, la costruzione e riparazione dei favi sarà il suo unico compito.

    Becchina, immagazzinatrice e guardiana

    Ape becchina: eliminare le api morte all’interno dell’alveare è fondamentale per mantenere alto il livello di igiene della colonia e questa è la sua mansione. Le api becchine hanno all’incirca 12,5 giorni di vita. Ape immagazzinatrice: riceve il nettare e il polline raccolto dalle compagne per poi riporlo all’interno dei favi. Ape guardiana: il suo obiettivo è difendere la famiglia dagli aggressori esterni e dalle api di altri alveari. Distinguere visivamente le operaie dai fuchi e dalla regina è piuttosto facile. Esse sono infatti le più piccole all’interno dell’alveare (una pesa circa 100mg), presentano un addome più corto e un apparato boccale più sviluppato.

    Ventilatrice e bottinatrice

    Ape ventilatrice: questo incarico è svolto per tutto il tempo che l’ape trascorre all’interno dell’alveare, quindi fino al suo 21° giorno di vita. Ventilando, le api mantengono stabile la temperatura all’interno dell’alveare e permettono la deidratazione del nettare immagazzinato nei favi. Ape bottinatrice: dopo il 21° giorno di vita l’ape esce finalmente dall’alveare per occuparsi della raccolta di nettare, polline, propoli e acqua, tutte sostanze necessarie per la sopravvivenza dell’alveare. Tutti questi sono i compiti che svolge un’ape nell’arco della sua vita, anche se questa suddivisione non è così rigida. In base all’esigenza dell’alveare un’ape può ricoprire un ruolo piuttosto che un altro, anche se non corrispondente alla sua età. Per capire di cosa ha effettivamente bisogno la famiglia, infatti, le api svolgono dei continui giri di perlustrazione all’interno della colonia. In questo modo sanno sempre quali sono le necessità.

    Peculiarità dell’ape operaia

    In primis le operaie possiedono la borsa melaria, dove accumulano il nettare raccolto per poterlo facilmente trasportare all’interno dell’alveare. Inoltre, la terza coppia di zampe possiede un particolare accorgimento che facilita l’accumulo del polline. La cestella, questo il suo nome, permette infatti di conservare il polline o la propoli, facilitandone il trasferimento. L’operaia possiede anche delle ghiandole che secernono feromoni molto importanti per l’intera famiglia. Ricordiamo sicuramente la ghiandola di Nasonov, situata sull’addome. Essa è importantissima perché permette la produzione dell’odore tipico di una colonia. Le sostanze da essa secrete vengono utilizzate non solo per orientare le compagne verso l’alveare, ma anche per segnare in maniera inequivocabile i “luoghi di bottino” e per favorire l’aggregazione dello sciame e del glomere.

    Metodi di comunicazione

    Un altro aspetto che ha suscitato grande interesse e curiosità è il metodo che adottano le bottinatrici per comunicare alle compagne dove è situata una fonte di cibo. Grazie agli studi di Von Frisch, sappiamo oggi che le api veicolano queste importanti informazioni danzando. In base alla vicinanza o meno della fonte di cibo compieranno la danza circolare oppure la danza dell’addome, con la quale si indica anche la direzione da prendere per trovare la fonte di cibo designata.

    Le fucaiole

    Abbiamo visto che le operaie non sono feconde e questo accade perché la presenza della regina e della covata inibisce lo sviluppo dei loro ovari. Sappiamo, però, che ci si può trovare anche in situazione di orfanità, in cui la regina non è più presente nella colonia. Cosa succede in questi casi? Se la famiglia non riesce ad allevare una nuova regina, i feromoni che inibiscono lo sviluppo degli ovari delle operaie verranno via via a scemare e all’interno della colonia qualche operaia inizierà a deporre uova. Tuttavia, non essendosi esse mai accoppiate, deporranno solo uova non fecondate da cui nasceranno solo fuchi. Questa è una situazione di grande pericolo per la sopravvivenza dell’alveare. Senza l’intervento dell’apicoltore la colonia è destinata a soccombere.

    Monitora in tempo reale un alveare con i sistemi 3Bee

    La vita all’interno di una famiglia di apis mellifera è perfettamente organizzata ed estremamente affascinante. Seguire da vicino il suo sviluppo e la sua crescita è un’esperienza che non tutti possono vivere, ma c’è un modo per potersi avvicinare a questi meravigliosi insetti anche senza essere apicoltori. Adottando un alveare monitorato con i dispositivi 3Bee avrai modo di controllare dal tuo smartphone la crescita e lo sviluppo della colonia e seguendo le note dell’apicoltore potrai avvicinarti di più a questo incredibile mondo e conoscerne più da vicino le dinamiche. Alla fine della stagione apistica, inoltre, riceverai il frutto del duro lavoro delle tue api. Adottando un alveare non solo scegli quale apiario sostenere, ma anche quale miele ricevere direttamente a casa tua. Scopri come!

    Di Elena Fraccaro18 gennaio 2019
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